CURIOSITA’ STORICHE

Reperti e monumenti che non esistono più, monumenti celati e non visitabili,
monumenti abbattuti per far posto alla modernità

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Aree Archeologiche

VIGN_STOR_19 connLe aree archeologiche del Molesino, della Valle della Cupa e di Cenciano, purtroppo non si possono visitare in quanto non è mai stato fatto un piano strutturato di recupero e manutenzione. Da sottolineare a tal proposito, invece, l’impegno illustre e coraggioso di alcuni vignanellesi, che hanno costituito nel 2004 un’associazione: “I Connutti”, in dialetto vignanellese “Cunicoli”, con lo scopo di recuperare quei sotterranei che in età etrusca dovevano rappresentare l’acquedotto, successivamente poi usati come rifugi militari e infine utilizzati come stalle per gli animali. Con l’impegno, la forza di volontà e la passione, questo gruppo di persone ha liberato una buona parte dei cunicoli, facendo congiungere il Castello Ruspoli alla Chiesa Collegiata, fino ad arrivare alle campagne del vicino paese di Vallerano. I resti archeologi etruschi giunti fino a noi, si possono ammirare al Museo di Villa Giulia a Roma e presso il Museo Etrusco di Civita Castellana.
(per approfondimenti l’associazione I Connutti su www.iconnutti.org/).


“La Piccola Caprarola”: facciata sud del Castello Ruspoli

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La facciata del Castello a Sud esposta verso Roma venne costruita per volere dei Farnese, che si narra la commissionarono a Jacopo Barozzi da Vignola detto “il Vignola”. Questa facciata, che scende fino in zona Santa Lucia, termina con una grande fontana. Purtroppo poco prima del 1912, con la costruzione della ferrovia Roma-Nord fu abbattuto una parte del collegamento fra il castello e la vasca/fontana. Quindi oggi non è più possibile accedere dall’ala sud del castello per raggiungere la fontana e viceversa. Questa parte del castello rappresentava la “Piccola Caprarola”, perché anche se più piccola di Palazzo Farnese, era imponente e guardava a Roma.


Mura Medioevali

Le mura sono crollate a causa delle guerre combattute negli anni per la presa del feudo, su quelle poche rimaste in piedi furono costruite delle abitazioni. Oggi non esistono più. Di certo se le mura fossero ancora intatte conferirebbero a Vignanello un forte carattere medioevale, andando ad arricchire ulteriormente la bellezza del territorio urbanistico.


Porta Flaminia o Porta Grande

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Era la porta situata subito dopo il palazzo comunale. Agli inizi del 1900, precisamente nel 1906 fu abbattuta per il passaggio delle macchine. I resti lasciati per anni nel giardino pubblico, furono poi recuperati grazie ad un donatore anonimo, che li ha fatti conservare. Peccato, perché oggi quella porta avrebbe rafforzato l’aspetto medievale. Così come la porta del Ponte della Fontana, veniva chiusa al tramonto proprio per la sicurezza del paese. Di questa porta rimane soltanto lo stemma delle casate vignanellesi, che oggi è custodito nel giardino del castello, accanto alla terrazza.


Porta del Ponte della Fontana o Porta Piccola

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Si dice fosse situata tra le mura del cocchio e l’inizio di San Sebastiano. Distrutta anch’essa con le guerre per le presa del feudo Ialianellum. Se fosse ancora in piedi sarebbe davvero suggestivo attraversarla.


Le due Colonne: la Colonnetta e la Colonna della Giustizia o Colonna Citatoria

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La Colonnetta fu costruita in prossimità del bivio a confine con il paese di Vallerano dall’architetto Gazzale su commissione di Francesco Maria Ruspoli. Simbolo importante, eretto in onore della venuta del Papa Benedetto XIII a Vignanello nel 1725 per la benedizione della Chiesa Collegiata di Santa Maria della Presentazione. Oggi purtroppo non è visitabile in quanto nella seconda metà del 900 è stata inglobata nella costruzione di due ville e li rimane ancora oggi celata.


La Colonna della Giustizia o Colonna Citatoria è attualmente situata all’inizio del bosco del castello detto “I Cocchio”, proprio dopo il cancello che separa il giardino all’italiana dal bosco stesso. Alle origini anch’essa era situata in piazza Gramsci e più o meno è stato costruita in epoca dell’appena citata colonnetta (1730). Precisamente fa parte di tutte quelle opere di risanamento urbanistico e sociale volute da Francesco Maria Ruspoli.

Su iniziativa del giornale online il “Puzzoloso” si è proposto di riportare le due colonne nelle loro collocazioni originarie, al fine di farle ammirare ai turisti, alla gente del paese e per dare legittimità storica agli eventi e magari rinominare via del Vignola con il suo originario nome, ossia “via Francesco Maria Ruspoli”, che le aveva entrambe fatte costruire per la comunità vignanellese. Leggi l’articolo.


Ospedale Ruspoli

Fatto edificare da Francesco Maria Ruspoli nel 1700 circa, prima doveva essere un convento e poi successivamente ospedale operante fino agli inizi del 1900. Da allora è chiuso e pericolante. Sarebbe bello recuperare questo storico edificio e destinarlo ad attività di pubblica utilità e interesse, ad esempio trasformandolo in un piccolo museo o in un piccolo teatro d’essai.


La Chiesa di S. Maria di Centignano nella Commenda dei Cavalieri di Malta

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Faceva parte nel medioevo dei possedimenti della Commenda dei Cavalieri di Malta. Da anni inglobata nel giardino di una villa privata.


“La Chiesa di San Rocco” e  “La Chiesa della Madonna delle Grazie”

La “Chiesa di San Rocco”, costruita agli inizi del XVII secolo, era situata a pochi passi dalla Chiesa della Madonna delle Grazie, proprio all’inizio di via delle croci. Fu abbattuta per far posto alle moderne opere urbanistiche del paese (Pacelli Vincenzo, 2008).

La “Chiesa Madonna delle Grazie” è un’antica chiesa rurale che  risale  alla fine  del XIII secolo, posta all’inizio di via delle Croci con via di San Rocco, fu inglobata in alcune abitazioni. Oggi è difficile da distinguere e coloro che non sono a conoscenza del fatto che si tratta di una chiesa, la scambiano per una vecchia casa, dal momento che l’entrata è del tutto simile a quella di un’antica abitazione (Pacelli Vincenzo, 2008).

Bibliografia e Fonti

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